LA SOSPENSIONE DELLA STATINA NEI PAZIENTI CHE HANNO SUBITO UN INFARTO MIOCARDICO AUMENTA DEL 50% LA PROBABILITÀ DI REINFARTO

I ricercatori coordinati da R.S. Rosenson, del Mount Sinai Hearth, Icahn School of Medicine di New York, hanno esaminato 105.329 assistiti da Medicare dopo aver subito un infarto miocardico, ai quali era stata prescritta una terapia con statine, atorvastatina o simvastatina. 55.567 pazienti (52.8%) hanno seguito con ottima aderenza (>80% delle compresse assunte) la terapia, che invece non è stata tollerata da 1.741 pazienti (1.65%).

Nell’arco di circa 2 anni dal primo infarto, 4.450 dei pazienti esaminati ha subito un secondo infarto miocardico. La percentuale di reinfarto è stata maggiore del 50% nei pazienti che non hanno tollerato la statina rispetto a quelli con ottima aderenza alla terapia.
Lo studio ribadisce l’importanza del mantenimento nel tempo di un’adeguata aderenza alla terapia con statine nei soggetti che sono sopravvissuti a un infarto miocardico, e sono pertanto ad altissimo rischio di subirne un altro. I pazienti che non tollerano le dosi ottimali di statina, e devono quindi interrompere la terapia, esistono alternative efficaci per la prevenzione di un secondo evento cardiovascolare, come l’associazione statina ed ezitimibe, o i nuovi anticorpi monoclonali anti-PCSK9 (di cui parleremo prossimamente).

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