IN ITALIA SI MUORE ANCORA PIÙ DI CUORE CHE DI CANCRO

Nel 2015 in Italia le malattie cardiache hanno causato 149.897 morti, mentre i vari tipi di cancro ne hanno uccisi 124.320. Al terzo posto delle casistiche di mortalità le malattie cerebrovascolari, che hanno causato 57.230 morti.

Per la prima volta l’Istat presenta un rapporto con la serie storica completa dei dati di mortalità per causa negli anni 2003-2014, che consente una lettura approfondita della dinamica del fenomeno nel lungo periodo. Nel 2014, i decessi in Italia sono stati 598.670, con un tasso standardizzato di mortalità di 85,3 individui per 10.000 residenti. Dal 2003 al 2014 il tasso di mortalità si è ridotto del 23%, a fronte di un aumento del 1,7% dei decessi (+9.773) dovuto all’invecchiamento della popolazione.

Sia nel 2003 che nel 2014 le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore, anche se i tassi di mortalità per queste cause si sono ridotti in 11 anni di oltre il 35%. Nel 2014, le malattie ischemiche del cuore hanno causato 69.653 decessi (11,6% del totale), le malattie cerebrovascolari 57.230 decessi (9,6%) e le altre malattie del cuore 49.554 decessi (8,3%). Nel 2014 al quarto posto nella graduatoria delle principali cause di morte figurano i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni (33.386 decessi). Tra i tumori specifici di genere, quelli della prostata sono la decima causa di morte tra gli uomini (7.174 decessi), mentre quelli del seno sono la sesta causa tra le donne (12.201 decessi) e la più frequente di natura oncologica. Demenza e Alzheimer rappresentano la sesta causa di morte, con 26.600 decessi.

Analizzando i trend temporali dei tassi delle principali cause di morte dal 2003 al 20144 si rileva, nella maggior parte dei casi, una diminuzione ma con alcune eccezioni. La demenza e malattia di Alzheimer hanno un andamento crescente fino al 2012, mentre negli ultimi due anni in esame appare una lieve riduzione. La setticemia invece è in aumento in modo quasi costante fino al 2014 (1,3% del totale dei decessi), con un balzo più rapido nel 2011 e nel 2012. Nel 2014 i decessi si sono triplicati rispetto al 2003 soprattutto per effetto della maggiore presenza nella popolazione di anziani multicronici.

Nel primo anno di vita diminuisce la mortalità per malformazioni congenite, sofferenza respiratoria del neonato, ipossia e asfissia intrauterina o della nascita; aumenta quella dovuta alle infezioni.

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