VEGETARIANI: BENE IL CUORE, MA ATTENZIONE AL CERVELLO

Un ampio studio condotto dall’Università di Oxford indica che le persone che seguono diete vegetariane o vegane hanno minori probabilità di sviluppare cardiopatie, ma presentano maggiori possibilità di avere un ictus rispetto a chi mangia carne.
I ricercatori hanno seguito 48.188 adulti di mezza età non affetti da malattie cardiovascolari per circa 18 anni. I ricercatori hanno valutato le abitudini alimentari con questionari all’inizio dello studio; alcuni partecipanti hanno completato altri questionari circa 14 anni dopo. Le persone che mangiavano carne, a prescindere che consumassero anche pesce, latticini o uova, sono state classificate come carnivore; all’inizio dello studio erano 24.428 e il 96% è rimasto carnivoro nel follow-up. Altre 7.506 persone mangiavano pesce ma non carne all’inizio dello studio e il 57% ha mantenuto le sue abitudini. 16.254 soggetti hanno iniziato come vegetariani o vegani, non mangiando carne o pesce, e il 73% hanno continuato ad astenersi durante il follow-up.

Durante i 18 anni di follow-up, 2.820 individui hanno sviluppato una coronaropatia, 519 hanno avuto ictus ischemici e 300 ictus emorragici. I vegetariani, inclusi i vegani, avevano il 22% in meno di probabilità di sviluppare coronaropatia rispetto ai carnivori; 10 casi in meno su 1.000 persone in un decennio. Tuttavia, vegetariani e vegani avevano il 20% in più di probabilità di avere un ictus, soprattutto emorragico; in 10 anni ciò si traduce in circa tre ictus in più ogni 1.000 persone.
Sia chi mangiava pesce che i vegetariani avevano in media un BMI più basso e tassi inferiori di ipertensione, ipercolesterolemia e diabete rispetto a chi mangiava carne, il che potrebbe spiegare il rischio inferiore di cardiopatie nei vegetariani. Il motivo dell’aumentato rischio di ictus nei vegetariani è meno chiaro, ma alcune recenti evidenze suggeriscono che mentre bassi livelli di colesterolo sono protettivi contro cardiopatia e ictus ischemico, livelli di colesterolo molto bassi potrebbero essere legati a un maggior rischio di ictus emorragico, il sottotipo riscontrato di maggiormente nei vegetariani.

BMJ (IF=27.604) 366:l489,2019

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