Lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology) è uno dei più grandi studi epidemiologici mai condotti al mondo. La sua eccezionalità sta, oltre che nel numero di soggetti reclutati, nell’eterogeneità geografica dello studio: sono stati coinvolti ben 18 Paesi, in 7 aree geografiche a diversi livelli di sviluppo (Nord America ed Europa, Sud America, Medio Oriente, Asia del sud, Cina e Asia del sud-est). Lo studio ha prodotto una molteplicità di risultati. Oggi racconto quanto emerso sugli effetti sulla salute del consumo alimentare di frutta, vegetali e legumi.
Per lo studio sono stati reclutati 135335 individui, di età compresa tra 35 e 70 anni, non affetti da malattie cardiovascolari al momento del reclutamento. Durante il follow-up di 7.4 anni sono stati registrati 4784 eventi cardiovascolari e 5796 decessi totali, di cui 1649 per cause cardiovascolari. I soggetti esaminati consumavano in media 3.91 porzioni giornaliere di frutta/vegetali/legumi. Dopo aver aggiustato i dati per vari fattori di rischio cardiovascolare (includendo tra gli altri l’attività fisica, il livello di istruzione e il consumo giornaliero di carne), un più alto consumo di frutta/vegetali/legumi era associato a una significativa riduzione della mortalità totale e della mortalità per cause non cardiovascolari.
3 porzioni (375 gr) giornaliere di frutta/vegetali/legumi erano sufficienti per raggiungere la massima riduzione della mortalità totale, che non variava con l’ulteriore aumento del consumo di frutta/vegetali/legumi. Diminuivano anche gli eventi cardiovascolari e la mortalità cardiovascolare, ma in entrambi i casi non si raggiungeva la significatività statistica.
La prossima settimana vi parlerò dell’effetto di grassi e carboidrati.
Lancet (IF=47.83) 390:2037,2018