Il consumo di bevande zuccherate è cresciuto in tutto il mondo negli ultimi decenni ed è legato all’obesità, che di per sé aumenta il rischio di cancro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di limitare il consumo quotidiano di zucchero a meno del 10% dell’apporto energetico totale, ma, allo stesso tempo, afferma anche che un’ulteriore riduzione a meno del 5%, circa 25 grammi al giorno, sarebbe più salutare. Lo studio francese che vi proponiamo oggi accende i riflettori su consumo di bevande zuccherate e sviluppo di neoplasie. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 101.257 adulti francesi, 21% uomini e 79% donne, valutandone il consumo di bevande zuccherate. I partecipanti sono stati seguiti per un massimo di 9 anni, tra il 2009 e il 2018, per stimare rischio di sviluppare tutti i tipi di tumore e di alcuni forme specifiche come il tumore della mammella, del colon e della prostata. I ricercatori hanno anche considerato i fattori di rischio confondenti per neoplasia, tra cui età, sesso, livello di istruzione, anamnesi familiare, fumo e livelli di attività fisica.
I risultati hanno mostrato che un aumento di 100 ml al giorno nel consumo di bevande zuccherate è associato a un rischio aumentato del 18% di cancro in generale e del 22% di tumore della mammella. Quando i soggetti sono stati divisi tra consumatori di succhi di frutta e consumatori di altre bevande dolci, entrambi i gruppi hanno presentato un rischio superiore di cancro. Per il tumore della prostata e per quello al colon-retto non è stato riscontrato alcun legame, ma i ricercatori hanno affermato che ciò potrebbe essere avvenuto perché il numero di casi di questi tumori tra i partecipanti allo studio era limitato.
Brit Med Joiurnal (BMJ) (IF=27.604) 2019;366:l2408