Ricercatori americani hanno utilizzato i dati di 1.3 milioni di adulti di una popolazione ambulatoriale per valutare l’effetto dell’ipertensione sistolica e diastolica su un endpoint composito di infarto miocardico, ictus ischemico o ictus emorragico. Il follow-up è stato di 8 anni. Sia l’ipertensione sistolica che quella diastolica sono fattori di rischio indipendenti l’una dall’altra per l’insorgenza di eventi avversi, ma l’ipertensione sistolica (≥140 mmHg) ha un’impatto maggiore sul rischio (RR=1.18; 95%CI 1.17-1-18) dell’ipertensione diastolica (≥90 mmHg; RR=1.06; 95%CI 1.06-1.07). Risultati simili sono stati ottenuti con una soglia inferiore di ipertensione (≥130/80 mmHg) e con pressioni sistoliche e diastoliche utilizzate variabili continue, senza soglie di ipertensione.
New Engl J Med (IF=70.670) 381:243,2019