MONOTERAPIA INIZIALE DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA. I DIURETICI TIAZIDICI SONO PIÙ EFFICACI NEL RIDURRE GLI EVENTI

Nei pazienti in cui è indicato intraprendere un trattamento farmacologico per l’ipertensione arteriosa, le linee guida raccomandano l’utilizzo di una classe farmacologica a scelta tra diuretici tiazidici (THZ), ACE-inibitori (ACEi), sartani (ARB) e calcio-antagonisti (dCCB). Tuttavia, ad oggi, non sono disponibili dati real-world relativi all’efficacia comparativa di questi farmaci in termini di outcomes clinici e di sicurezza. Per rispondere a questa carenza, lo studio LEGEND-HTN ha paragonato efficacia e sicurezza delle classi di farmaci antiipertensivi più utilizzati attraverso l’analisi di nove database, con un totale di 4.893.591 pazienti. Come outcomes primari sono stati considerati: infarto miocardico acuto, ictus e ospedalizzazione per scompenso cardiaco. Oltre la metà dei confronti tra le varie classi di farmaci antipertensivi non ha mostrato differenze significative (Figura).

Tuttavia, nel confronto con gli ACE-inibitori, i diuretici tiazidici erano associati a un minor rischio di infarto miocardico acuto (HR 0.84, 95%IC 0.75-0.95), ictus (HR 0.83, 95%IC 0.74-0.95) e scompenso cardiaco (HR 0.83, 95%IC 0.74-0.95). I diuretici tiazidici mostravano un rischio significativamente più basso di infarto miocardico acuto, ictus e scompenso cardiaco anche rispetto ai calcio-antagonisti. Per quanto riguarda gli effetti avversi, i diuretici tiazidici presentavano un rischio significativamente più elevato di ipopotassiemia (HR 2.8, 95%CI 2.2-3.6 rispetto agli ACE-inibitori; HR 2.9, 95%CI 2.2-4.3 rispetto ai sartani; HR 1.9, 95%CI 1.6-2.4 rispetto ai calcio-antagonisti), oltre che di iponatriemia. Alcuni eventi avversi, tra cui angioedema, tosse ed effetti gastrointestinali e renali, sono risultati più frequenti nei pazienti trattati con ACE-inibitori. Possiamo concludere che lo studio non ha mostrato differenze significative tra le principali classi di farmaci impiegate nel trattamento dell’ipertensione, con l’unica eccezione dei diuretici tiazidici, associati a maggior efficacia sugli outcomes clinici, a scapito però di una maggior frequenza di effetti collaterali.

Lancet (IF=59.102) 394:1816,2019

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