I pazienti diabetici di tipo 1 con scarso controllo glicemico hanno maggiori probabilità di procurarsi una frattura se cadono rispetto a quelli ben controllati. Non è così nei pazienti con diabete di tipo 2. L’evidenza giunge da uno studio su una popolazione britannica condotto dall’Università di Basilea. I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a 47.000 diabetici, di cui 3.329 con diabete di tipo 1 e 44.275 con diabete di tipo 2, con diagnosi eseguita tra il 1995 e il 2015. Durante il periodo di studio, 672 pazienti con diabete di tipo 1 e 8.859 con diabete di tipo 2 hanno riportato fratture ossee.
Nei diabetici di tipo 1, il rischio di fratture è più elevato del 39% quando i il controllo glicemico non è adeguato (emoglobina glicata, HbA1c>8.0%), rispetto ai pazienti ben controllati dal punto di vista glicemico (HbA1c≤7.0%). Nei pazienti con diabete di tipo 2, invece, un inadeguato controllo glicemico non aumenta il rischio di fratture.
Diverse complicanze del diabete possono contribuire a un aumento del rischio di cadute e fratture: il deterioramento cognitivo, la neuropatia, che riduce la capacità di mantenere una corretta postura, la retinopatia o altri danni agli occhi, che rendono più difficile individuare gli ostacoli. Nei pazienti con diabete di tipo 1 reclutati nello studio, la presenza di complicanze vascolari, come la retinopatia, e l’insufficienza renale hanno aumentato del 29% e del 100% la probabilità di incorrere in fratture.
J Clin Endocrinol Metab (IF=5.789) 2019 Jan 16. doi: 10.1210/jc.2018-01879