La variabilità della pressione arteriosa a lungo termine (giorno per giorno o visita per visita) è un predittore di rischio cardiovascolare, ma meno si conosce circa l’impatto di altre misure della variabilità pressoria intraindividuale sullo stesso rischio. Ricercatori neozelandesi hanno condotto un’analisi del rischio di incidenza e ricorrenza di eventi cardiovascolari in relazione alla variabilità a breve termine (10 secondi) della pressione arteriosa. Gli autori hanno condotto misurazioni della pressione arteriosa sistolica per 10 secondi, riproducendo forme d’onda relative alla pressione arteriosa centrale, in 4.999 adulti (58% uomini; età compresa tra 50-84 anni; 13.4% con un precedente evento cardiovascolare). Dopo un follow-up mediano di 4.6 anni si sono verificati 310 eventi cardiovascolari incidenti e 187 ricorrenti. L’analisi multivariata con correzioni multiple ha mostrato un’associazione tra variabilità pressoria sistolica centrale ed incidenza di primi eventi cardiovascolari: il rischio di sviluppare un primo evento è raddoppiato negli individui nel sestile più alto di variabilità pressoria rispetto a quelli nel sestile più basso. In maniera analoga, la variabilità pressoria sistolica centrale è anche associata a un più alto rischio di eventi cardiovascolari ricorrenti.
J Hypertens (IF=4.099) 37:530,2019