VARIABILITÀ DELLA PRESSIONE ARTERIOSA E SVILUPPO DI MALATTIA RENALE CRONICA NEL PAZIENTE IPERTESO

I dati sull’associazione tra variabilità da visita a visita ambulatoriale della pressione arteriosa (BPV) e rischio di malattie renali croniche (CKD) nei pazienti ipertesi trattati sono limitati. L’obiettivo di questo studio era di valutare la relazione tra BPV e sviluppo di CKD nei pazienti ipertesi. Si tratta di un’analisi post-hoc del sotto-studio renale del China Stroke Primary Prevention Trial (CSPPT). Sono stati inclusi un totale di 10.051pazienti ipertesi senza CVD e CKD con almeno sei visite ambulatoriali di misurazione della BP in un arco di 24 mesi. La BPV è stata calcolata come deviazione standard (SD) delle 6 misurazioni. L’end-point primario è stato lo sviluppo di CKD, definita come una diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare stimata ≥30% e <60 mL/min/1,73 m2, o malattia renale allo stadio finale (ESRD). La durata mediana del follow-up è stata di 4,4 anni.
Dopo un aggiustamento per alcune variabili, che includevano la pressione sistolica di base (SBP) e la SBP media durante i primi 2 anni, si è osservata una relazione significativamente positiva tra BPV e rischio di CKD (per incremento di 1 SD, OR=1,27; 95%CI 1,10-1,46). I risultati in vari sottogruppi, in cui i pazienti erano suddivisi per età, sesso, SBP al basale, compliance al trattamento e farmaci antipertensivi concomitanti sono stati coerenti.
La variabilità dell’SBP, indipendentemente dal livello medio di BP, è associata in modo significativo allo sviluppo di CKD nei pazienti ipertesi trattati.

Nephrol Dial Transplant (IF=4.531) 35:1739,2020

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