LE FUNZIONI DEL MICROBIOTA

La popolazione microbica che colonizza l’intestino, il microbiota, ha sviluppato relazioni di tipo simbiotico con l’ospite, benefiche per entrambi: l’ospite mette a disposizione un habitat ricco di nutrienti e il microbiota conferisce elementi utili alla sua salute.

Una peculiare attività del microbiota è quella di proteggere l’organismo dai batteri patogeni, producendo sostanze in grado di inattivarli, alterando il pH intestinale, sottraendo nutrienti, e mantenendo l’integrità della barriera intestinale, formata da batteri, muco e cellule epiteliali, che costituisce un importante sistema di difesa nei confronti di fattori potenzialmente immunogeni o patogeni presenti nel lume intestinale. Il microbiota gioca poi un ruolo essenziale nello sviluppo del sistema immunitario, contribuendo a espandere il numero di linfociti nelle mucose, incrementando le dimensioni dei centri germinali nei linfonodi, e attivando linfociti T regolatori nei linfonodi intestinali, essenziali per la tolleranza da parte dell’ospite nei confronti della massa di antigeni che entra nell’intestino.

Il microbiota è un organo metabolicamente attivo, che integra il metabolismo dell’ospite, permettendo la digestione di diversi nutrienti, che altrimenti non sarebbero modificabili e assimilabili dall’organismo. 1) Carboidrati. La fermentazione dei carboidrati ad opera del microbiota avviene con diverse reazioni biochimiche, la più importante delle quali, dopo la fosforilazione del glucosio, converte il carboidrato a piruvato, che agisce come chiave intermedia per la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA sono molecole con una coda alifatica contenente meno di 6 atomi di carbonio, che rappresentano una importante fonte energetica per l’epitelio intestinale e il fegato, hanno un’azione immunomodulatoria e sono coinvolti nel mantenimento dell’integrità della barriera intestinale. 2) Lipidi. Il microbiota intestinale esplica un ruolo rilevante nel metabolismo lipidico, regolando la composizione della bile e influenzando l’omeostasi del colesterolo. Gli acidi biliari coniugati escreti con la bile nell’intestino tenue vengono deconiugati dalle idrolasi microbiche, con conseguente ridotto riassorbimento e maggior eliminazione di colesterolo.  3) Proteine. Il metabolismo delle proteine  è garantito da un complesso sistema di proteasi e peptidasi microbiche, che agiscono in associazione con gli enzimi dell’ospite. 4) Polifenoli. Questa ricca famiglia di molecole organiche, presenti in diverse varietà di alimenti di origine vegetale, esplica numerose funzioni benefiche sulla salute dell’uomo. Una volta ingeriti, i polifenoli sono sottoposti a un esteso metabolismo ad opera del microbiota, che porta alla produzione di metaboliti, assorbibili per via portale e come tali in grado di raggiungere i siti distali dell’organismo. Si ritiene che possano essere proprio questi metaboliti ad esplicare, a livello cellulare, le attività che conducono agli effetti preventivi dei polifenoli sullo sviluppo di diverse malattie. Il microbiota è poi capace di sintetizzare vitamina K e vitamine del gruppo B, che vengono poi assorbite nel colon.

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