Nelle persone con prediabete, nelle quali il controllo del metabolismo glucidico è già compromesso ma la malattia non è ancora conclamata, la glicemia si impenna dopo i pasti; un fenomeno da tenere sotto controllo, visto che queste oscillazioni verso l’alto dei livelli di glucosio nel sangue aumentano il rischio di sviluppare un diabete di tipo 2 e si associano nel tempo a importanti danni a livello del sistema cardiovascolare.
Si tratta di un fenomeno noto da tempo, che trova ora una possibile spiegazione scientifica: alcune persone assorbono più rapidamente e in maggior quantità di altre gli zuccheri alimentari a causa di un’aumentata espressione intestinale del co-trasportatore sodio/glucosio 1 (SGLT1). L’assorbimento intestinale del glucosio introdotto con gli alimenti avviene prevalentemente nella prima porzione dell’intestino, cioè nel duodeno. A tale livello il glucosio attraversa la parete intestinale grazie ai trasportatori SGLT-1 e GLUT2, raggiungendo così la circolazione sanguigna (Figura).
Ricercatori dell’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro hanno esaminato una popolazione di 54 individui, normoglicemici, prediabetici e diabetici di tipo 2, sottoposti a curva da carico orale di glucosio e ad esofago-gastro-duodenoscopia con biopsie della mucosa duodenale sulle quali è stata valutata l’espressione del trasportatore SGLT-1. I soggetti pre-diabetici, con elevata risposta glicemica al carico di glucosio, hanno aumentati livelli del trasportatore SGLT-1 nel duodeno, paragonabili a quelli riscontrati nei pazienti con diabete di tipo 2, rispetto agli individui con risposta glicemica normale. Nell’intera casistica, l’espressione di SGLT-1 nel duodeno correla con la glicemia dopo carico orale di glucosio, a indicare che l’aumento dei livelli duodenali del trasportatore SGLT-1 (e il conseguente eccessivo assorbimento intestinale del glucosio) rappresenta uno dei meccanismi responsabili dell’iperglicemia post-prandiale nel pre-diabetico.
Tenendo in considerazione che l’attività del trasportatore SGLT-1 può essere inibita da alcuni composti fenolici presenti nella frutta e che sono attualmente in fase di sviluppo farmaci con una doppia azione inibitoria sui trasportatori SGLT-1 e SGLT-2 (quest’ultimo presente a livello renale), è possibile ipotizzare che la correzione dell’eccessivo assorbimento intestinale del glucosio potrà rappresentare una strategia terapeutica utile non solo per trattare l’iperglicemia post-prandiale, ma anche per prevenire lo sviluppo del diabete nei soggetti a rischio.
J Clin Endocrinol Metab (IF=5.455) 102:3979,2017