L’acido bempedoico riduce significativamente i livelli plasmatici di colesterolo nei pazienti con ipercolesterolemia familiare. A sostenerlo i risultati di uno studio di fase III condotto da ricercatori dell’Oregon Health & Science University di Portland e presentato all’88° Congresso annuale della European Atherosclerosis Society (EAS 2020).
Lo studio è stato condotto su un campione di pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH), una condizione comune, che colpisce più 10mila persone nel nostro Paese e aumenta il rischio di eventi cardiovascolari. Fino all’80% dei pazienti con HeFH non raggiunge gli obiettivi di colesterolo LDL (LDL-C) raccomandati dalle linee guida internazionali, nonostante riceva trattamenti con statine e altre terapie ipolipemizzanti.
L’acido bempedoico è un innovativo trattamento first-in-class, che agisce sulla sintesi del colesterolo, a monte del target delle statine, consentendo una ulteriore riduzione dei livelli di LDL-C quando aggiunto alla terapia con statine o altri farmaci ipolipemizzanti. Grazie al suo innovativo meccanismo d’azione, l’acido bempedoico non è attivo nel muscolo scheletrico, diminuendo così la possibilità di effetti collaterali muscolo-correlati. È approvato in Europa per la riduzione dell’LDL-C negli adulti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista.
Nello studio in oggetto 3000 pazienti con HeFH, che assumevano statine alla massima dose tollerata, con o senza ulteriori terapie ipolipemizzanti, l’acido bempedoico ha ridotto i livelli di LDL-C del 22,3% rispetto al placebo. Il farmaco inoltre è stato ben tollerato e non sono stati osservati nuovi eventi avversi.