Esistono nel mondo delle aree geografiche (zone blu) in cui la percentuale di centenari è particolarmente elevata; tra queste la Sardegna e Ikaria in Grecia. A Ikaria è stato condotto uno studio epidemiologico (the IKARIA study) che aveva come scopo di evidenziare le caratteristiche individuali e le abitudini di questa popolazione di eccezionale longevità.
Lo studio conferma che quattro sono i maggiori meccanismi fisiopatologici dell’invecchiamento cardiovascolare.
1. Lo stress ossidativo. Lo stress ossidativo è il risultato di un’alterazione dell’equilibrio tra specie reattive dell’ossigeno (ROS), dannose, e sostanze antiossidanti, protettive. Lo stress ossidativo può causare danni al DNA mitocondriale e mutazioni nel genoma. L’efficacia dei meccanismi antiossidanti e la resistenza allo stress ossidativo diminuiscono con l’età. I livelli di antiossidanti, prevalentemente vitamina C ed E, sono elevati e i livelli di ROS sono ridotti nei centenari di Ikaria rispetto ad anziani di più giovane età.
2. Infiammazione. Il ruolo di un basso grado d’infiammazione nel rischio cardiovascolare e nell’invecchiamento è stato riscontrato in vari studi. Al contrario, le molecole antinfiammatorie appaiono essere protettive: ad esempio una variante genetica che promuove la sintesi dell’interleuchina antinfiammatoria IL-10 è stata associata alla longevità dei centenari italiani. Un’importante fonte d’infiammazione è il grasso viscerale. La redistribuzione del grasso, da sottocutaneo a viscerale, promuove l’invecchiamento. Il grasso viscerale è infiltrato da cellule infiammatorie e secerne citochine e ormoni pro-infiammatori come la leptina. È emerso anche che il microbiota intestinale contribuisce all’infiammazione. La presenza di un normale microbiota è considerata protettiva sia per le malattie cardiovascolari che per l’invecchiamento. Trattamenti farmacologici con gli inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone, statine e aspirina hanno un effetto anti-infiammatorio e anti-aging in modelli animali. Il canakinumab, un anticorpo monoclonale che lega IL-1b e inibisce indirettamente il pathway dell’IL-6, entrambe pro-infiammatorie, ha dimostrato di ridurre gli eventi cardiovascolari maggiori.
3. Disordini metabolici: iperglicemia e insulino resistenza. L’iperglicemia induce la senescenza di vari tipi cellulari, come i progenitori della cellule endoteliali, le cellule muscolari lisce e quelle dei tubuli renali. Un vecchio ma efficace farmaco anti-diabetico, la metformina, che agisce come sensibilizzante dell’insulina e ha proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie, è stato proposto come farmaco dalle potenzialità anti-age. Infine, la presenza dell’isoforma rara dell’apolipoproteina E APOE4 è correlata a minore longevità, aumentato rischio di malattie cardiovascolari e di Alzheimer, rispetto all’allele più comune APOE3.
4. Ipertensione arteriosa e stiffness arteriosa. Valori pressori alti e aumento della rigidità (stiffness) arteriosa aumentano il rischio cardiovascolare e promuovono l’invecchiamento, mentre alcuni polimorfismi genetici correlati a una pressione bassa aumentano la longevità.
J Amer Coll Cardiol (IF=20.589) 77:189,2021. doi: 10.1016/j.jacc.2020.11.023.