L’ottimizzazione dei fattori di rischio e dello stile di vita ha notevole rilevanza nella prevenzione della fibrillazione atriale (FA), malattia ad alta morbilità e mortalità, che colpisce un elevato numero di individui. In questo contesto, la relazione tra attività fisica e FA è di enorme interesse: mentre un’attività fisica estrema aumenta il rischio di FA (p.es. negli atleti di resistenza), un’attività fisica moderata è associata a un minor rischio di FA ed è raccomandata nella prevenzione. Comprendere la relazione a forma di U tra attività fisica e rischio di FA è da sempre una sfida. Un ostacolo è stato rappresentato, fino a tempi recenti, dalle difficoltà nella corretta quantificazione dell’attività fisica nelle popolazioni esaminate. È noto che le stime dell’attività autodichiarate non sono sempre affidabili. Come quantificare in modo obiettivo l’attività fisica?
Ricercatori americani hanno superato questa difficoltà utilizzando i dati raccolti dagli accelerometri da polso (smarth watch) indossati per 1 settimana da >90 000 individui (età 62±8 anni, 57% donne). L’analisi dei dati conferma che un attività fisica tra moderata e vigorosa, come raccomandata dalle società cardiache e dall’OMS, è associata a un ridotto rischio di FA (HR 0.82; 95%CI 0.75-0.89) e di ictus (HR 0.76; 95%CI 0.64-0.90). Non inaspettatamente, l’attività fisica quantificata oggettivamente differiva dall’attività fisica auto-riferita raccolta utilizzando il questionario internazionale (r=0.16).
Questo studio fa avanzare la ricerca sull’attività fisica (e sulla FA) dall’ordinale al numerico: quantificare l’attività, anche se solo nell’arco di una settimana, con un dispositivo elettronico fornisce chiaramente informazioni più affidabili rispetto ai questionari compilati dai partecipanti. La comprensione della dose ottimale e del modello di attività fisica da attuare trarrà grande giovamento dall’utilizzo di dispositivi indossabili. L’uso a livello di popolazione di tali dispositivi offre una notevole opportunità per stimare e alterare il lo stile di vita al fine di migliorare la salute. Con oltre 100.000 app sanitarie e oltre 400 monitor di attività indossabili attualmente disponibili, la tecnologia offre possibilità nuove e convenienti nella prevenzione cardiovascolare. Chiaramente, c’è un’urgente necessità di valutare anche l’eventuale danno (es. sovra diagnosi, ansia basata su un’errata interpretazione dei risultati) causato da queste tecnologie.
Eur Heart J (IF=29.983) 42:2472,2021. doi: 10.1093/eurheartj/ehab250