LIMITAZIONI ALLA VENDITA DI NUTRACEUTICI CONTENENTI MONACOLINA?

Il PGEU (Associazione europea dei farmacisti) ha segnalato che è in via di possibile approvazione, da parte del Parlamento Europeo, un provvedimento amministrativo che vieterà, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE, la vendita di nutraceutici contenenti alcune formulazioni di monacolina da riso rosso fermentato. Nello specifico dovrebbe essere vietata la vendita su tutto il territorio europeo di prodotti contenenti dosi singole giornaliere ≥3mg di monacolina da riso rosso fermentato.
La definitiva approvazione da parte del Parlamento europeo è ritenuta molto probabile, in quanto la decisione di restringere la vendita di tali prodotti è stata proposta dalla Commissione Europea dopo un parere scientifico rilasciato dall’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma.
Secondo tale parere, l’assunzione di tali prodotti ha fatto registrare reazioni avverse simili a quelle evidenziate dopo l’assunzione di un farmaco (lovastatina) utilizzato per ridurre il colesterolo nel sangue. Sono anche state sollevate preoccupazioni di carattere sanitario per la mancanza di chiare evidenze scientifiche che possano escludere effetti negativi dall’uso concomitante di tale nutraceutico con alimenti e farmaci che inibiscono l’enzima (CYP3A4) coinvolto nel metabolismo della monacolina.
Sono oggi in commercio ben 638 prodotti contenenti monacolina; per molti di essi non è nemmeno noto l’effettivo contenuto di monacolina. Tutto questo a sottolineare ancora una volta l’assoluta necessità di prestare attenzione nell’acquisto di nutraceutici non bene caratterizzati.

POLIFENOLI, MALATTIE CARDIOVASCOLARI E NEURODEGENERATIVE. 2.

Ricercatori dell’Università di Bonn hanno condotto un trial crossover in doppio cieco in cui 70 soggetti sovrappeso/obesi con pre-ipertensione o ipertensione di stadio 1 hanno ricevuto 162 mg/die di quercetina (10-15 volte il consumo giornaliero medio) derivante da estratto di buccia di cipolla o placebo per un periodo di 6 settimane, intervallato da 6 settimane di washout. Rispetto agli studi che l’hanno preceduto, questo si distingue per aver utilizzato il monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24 ore, oggi considerato gold-standard nella valutazione degli effetti antiipertensivi di nutraceutici e farmaci. È stata riscontrata una notevole variabilità interindividuale nella concentrazione plasmatica di quercetina (figura; in nero i pazienti che hanno assunto quercetina), verosimilmente dovuta a differenze nell’assorbimento intestinale. 

Nell’intero gruppo di soggetti la quercetina non ha prodotto variazioni significative nei valori pressori delle 24 ore e misurati in ambulatorio. Nel sottogruppo di soggetti ipertesi, la quercetina ha ridotto significativamente la pressione sistolica (SBP) delle 24 ore di 3.6 mmHg (p=0.022) rispetto al placebo. Non sono state riscontrate variazioni significative del peso corporeo e dei parametri lipidici e infiammatori.

Br J Nutr (IF=3.334) 114:1263, 2015