Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

È una bevanda che si ottiene da una leguminosa, la soia, largamente coltivata in Cina e successivamente diffusa in tutto l’oriente. La produzione del latte inizia dalla macerazione della soia intera o della sua farina. Una volta reidratata viene macinata con altra aggiunta di acqua fino alla consistenza desiderata. L’impasto risultante viene portato a ebollizione per inattivare enzimi che possono deteriorare il sapore e l’aroma; infine si procede alla rimozione del residuo (chiamata okara o polpa di soia) tramite filtrazione. Dal punto di vista nutrizionale presenta un eccellente quantitativo di proteine con amminoacidi essenziali e assenza di colesterolo. Numerosissimi studi scientifici hanno posto in evidenza come gli isoflavoni contenuti nella soia hanno la capacità di abbassare il colesterolo LDL del sangue in pazienti ipercolesterolemici moderati. Un trial svolto presso il Centro e pubblicato di recente (Eur J Nutr(2018) 57:499-511) ha confermato l’importanza della soia anche nella sindrome metabolica dove vengono ridotti sensibilmente i fattori di rischio cardiovascolare.
100 ml latte di soia. Kcal 36; carboidrati 0.4 gr; proteine 3.97 gr; lipidi 2.2 gr (saturi 0.4 gr, polinsaturi 1.3gr, monoinsaturi 0.5 gr); fibra 0.3 gr.








Originario dei paesi balcanici, il pastrami (in romeno pastramà) non è altro che un taglio di manzo affumicato. Nasce, prima dell’avvento della refrigerazione, come metodo di conservazione della carne. Il pastrami si ottiene con una lenta lavorazione: prima lo si mette in salamoia, poi si passa all’essicazione tramite leggera affumicatura, infine, condito con molte spezie, si porta a cottura in forno. L’intero processo può durare anche cinque giorni. E’ una ricetta che rispetta i dettami della cucina kosher: infatti è stata portata negli Stati Uniti, nel primo novecento, dagli immigrati ebrei dell’Europa orientale. A New York è diventato un panino famosissimo. Viene impiegato il “brisket”, pancia di manzo affumicata, che viene servito tagliato in fette sottilissime (almeno 8) tra due pezzi di pane di segale. Condito con salse e sottaceti, molto spesso viene arricchito anche da formaggio, rendendolo così un sandwich molto ricco.